Le ho provate tutte, ma mio figlio non vuole mangiare: quanti sono i genitori che, come te, si trovano a vivere questa situazione?
In particolare quando sono molto piccoli, i bambini possono causare molte ansie nei propri genitori per il fatto di rifiutare qualsiasi cibo o di mangiare troppo poco. Quali sono le cause di questo comportamento? Bisogna preoccuparsi e contattare il pediatra oppure si tratta di una situazione normale e transitoria? Esistono metodi efficaci per risolvere il problema?
In questo articolo troverai tutte le risposte di cui ha bisogno per capire i motivi che spingono tuo figlio a non mangiare e le soluzioni per risolvere il problema.
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Perché mio figlio non vuole mangiare?
A tutti i genitori capita, o prima o poi, di dover affrontare il fatidico problema: mio figlio non vuole mangiare. Abbastanza o nulla, fa poca differenza, in quanto le preoccupazioni che sorgono sono le medesime.
Eppure nella maggior parte dei casi il fatto che un bambino mangi poco o rifiuti determinati alimenti non dovrebbe destare preoccupazione.
Sovente il problema si manifesta dopo lo svezzamento e, in particolare, tra i due e i tre anni. Può però capitare che a smettere di mangiare o a rifiutare il cibo siano bambini un po’ più grandi, solitamente in età prescolare.
Se tuo figlio ha un’età compresa tra i nove mesi e i tre anni, il rifiuto del cibo è probabilmente collegato al naturale sviluppo della personalità. A questa età, il bambino impara a percepirsi come un individuo distinto dagli altri e a costruire, poco alla volta, la propria identità.
In questa fase di sviluppo, il rifiuto del cibo rientra nella cosiddetta “fase dei no” e identifica la volontà di tuo figlio di far valere le proprie scelte e di conquistare una maggiore autonomia.
Anche negli anni successivi il rifiuto di alcuni alimenti può essere collegato alla la volontà di scegliere in autonomia cosa mangiare. Con in tempo, i bambini sviluppano gusti personali, quindi è possibile che rifiutino alcune pietanze perché non sono di loro gradimento.
Mio figlio non vuole mangiare: devo preoccuparmi?
Il fatto che un bambino mangi poco non dovrebbe preoccuparci, a meno che non siano presenti sintomi riconducibili a qualche patologia.
Il semplice rifiuto del cibo o il mangiare poco in un bambino sano sono invece segnali positivi.
Il primo elemento è indicativo del fatto che il bambino sta imparando a conoscersi e a capire cosa gli piace e cosa no; il secondo indica invece la sua capacità di auto regolarsi nel consumo degli alimenti.
Attenzione a questi sintomi
Dunque, se tuo figlio sta bene, ma non vuole mangiare, non ti devi preoccupare. Assicurati però che non dimagrisca troppo, non presenti carenze nella nutrizione e abbia uno sviluppo psico-fisico nella norma.
Se noti anche solo uno di questi sintomi, rivolgiti immediatamente al pediatra e spiegagli la situazione.
Mio figlio non vuole mangiare: ecco cosa puoi fare
Ora sai che tuo figlio non rifiuta di mangiare per un semplice capriccio, ma per dei validi motivi. In più hai scoperto che si tratta di un segnale positivo, il quale indica uno sviluppo della personalità corretto ed equilibrato.
Ciononostante, vorresti che la sua alimentazione fosse equilibrata e che non rifiutasse di mangiare tutti gli alimenti più importante per una dieta sana.
Di seguito ti forniamo 7 utili consigli pratici che ti aiuteranno a non dover più dire “Mio figlio non vuole mangiare”.
Offrigli un’alimentazione varia durante lo svezzamento
Se tuo figlio è in fase di svezzamento, sei ancora in tempo per evitare che dopo i due anni rifiuti di mangiare determinati cibi. Durante questo periodo, il bambino dovrebbe sperimentare una vasta gamma di sapori così da scoprire cosa gli piace e evitare che, più tardi, si trovi a disagio di fronte a gusti o alimenti che non ha mai visto o toccato.
Hai letto bene: toccato. Ricordati sempre che per i bambini molto piccoli non conta solo il gusto del cibo, ma anche la consistenza e la sensazione tattile. Per questo è importante dare loro la possibilità di toccare e scoprire gli alimenti anche con le mani.
Mio figlio non vuole mangiare: ma gli stai dando il buon esempio?
Ti lamenti perché tuo figlio non vuole mangiare le carote bollite o la frutta, ma tu gli stai dando il buon esempio?
I bambini, soprattutto nel primo periodo della loro vita, imparano per imitazione. Se il bambino vede che tu per primo non apprezzi un certo tipo di cibo, con ogni probabilità lo rifiuterà.
Cosa fare allora? Fagli vedere che a te i cavoletti di Bruxelles piacciono davvero tanto e che li mangi con gusto, e vedrai che sarà invogliato ad assaggiarli!
Pranza insieme a tuo figlio
Lo sappiamo bene: impegni e imprevisti quotidiani non ti danno tregua. Eppure è molto importante che il momento dei pasti venga condiviso da tutta la famiglia.
Fate in modo che le ore dei pasti non siano l’ennesimo episodio di urla e litigi!
Quindi, riunitevi intorno al tavolo e trasformate l’ora del pranzo o della cena in una piacevole occasione di ritrovo.
In questo modo, tuo figlio collegherà il cibo a delle sensazioni positive e mangerà più volentieri.
Non forzarlo a mangiare cibi che non conosce
Se stai proponendo un nuovo alimento al tuo bambino, ma lui proprio non ne vuole sapere di assaggiarlo, non costringerlo a mangiarlo.
Prova a riproporglielo nel corso dei pasti successivi e in maniera differente, permettendogli di decidere se assaggiarlo oppure no.
Stabilisci degli orari fissi per i pasti
Per far sì che tuo figlio non si rifiuti di mangiare, stabilisci degli orari fissi e non concedergli stuzzichini o snack fuori pasto.
Concedere al bambino degli snack fuori pasto, magari golosi, è controproducente poiché vorrà mangiare solo quelli e non più il pasto completo e sano che gli avete preparato con tanto amore!
Mio figlio non vuole mangiare: fallo divertire
L’ora dei pasti non dovrebbe mai essere vista dal bambino come una noiosa imposizione. Per questo, porta un po’ di divertimento in tavola: scegli piatti e posate colorati, crea composizioni divertenti con il cibo, come animaletti fatti con le verdure o pasta dalle forme bizzarre, e rendi il momento del pasto piacevole e allegro.
Non cedete alle lusinghe di tv e cellulari: anche se possono essere d’aiuto, sono degli strumenti che distolgono la concentrazione del bambino dal cibo. L’ora dei pasti deve essere una piacevole e continua scoperta che deve essere vissuta nella sua integrità.
Fatti aiutare da tuo figlio nella preparazione della cena
Dalla scelta degli alimenti quando andate a fare la spesa alla decisione del menu da portare in tavola, fino alla preparazione delle pietanze, coinvolgi il tuo bambino il più possibile. In questo modo lo invoglierai ad assaggiare i cibi che lui stesso ha in parte scelto e preparato.
Assegnagli compiti facili e adatti alla sua età, come mescolare l’insalata o impastare gli ingredienti per la torta. Vedrai che si divertirà e vorrà assaggiare il frutto del suo “duro” lavoro.